Il Museo delle carrozze, intitolato al marchese Mario d’Alessandro di Civitanova, ha sede in alcuni ambienti già adibiti a scuderie e rimesse, collocati al piano terra della Palazzina Rothschild nella parte settentrionale del giardino di Villa Pignatelli. Inaugurato nel 1975 da Raffaello Causa, allora Soprintendente alle Gallerie della Campania, nasce da un’intuizione di Bruno Molajoli, che nel 1960 accolse la donazione della prestigiosa raccolta di vetture che il marchese con grande passione aveva collezionato nel corso di tutta la vita. A questo primo nucleo si aggiunsero altre donazioni dovute alla generosità di alcuni aristocratici quali il marchese Spennati (1960), il conte Dusmet (1962), il conte Leonetti di Santojanni (1973), fino alla più recente donazione Strigari del 1979.
La sistemazione del Museo fu curata da Raffaello Causa su progetto dell’architetto Ezio Bruno De Felice, che per l’occasione donò una portantina di manifattura napoletana.
Chiuso per lunghi anni, il Museo è stato riaperto nel giugno 2014. L’attuale allestimento, articolato su due sezioni ai lati della Palazzina Rothschild, presenta da una parte l’esposizione di carrozze e calessi, dall’altra i finimenti.
Gran parte degli equipaggi, tutti di altissima qualità, risalenti alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, sono organizzati per tipologie nel grande salone, realizzato negli spazi dell’antico maneggio scoperto. Sono documentati i Phaeton – grandi carrozze da passeggio riconducibili alle fabbriche francesi dei Rothschild, dei Guiet, dei Binder e a quelle napoletane dei Polito e dei Solano; i Break – spaziosi legni da caccia dotati di alloggiamenti per i cani con griglie di aereazione, realizzati dalla Ferrari di Milano e dai Solano a Napoli; i Coupé, tra i quali quello proveniente dalla carrozzeria Morgan di Londra, e il prestigioso ed elegante Otto molle, così definito per il tipo di sospensioni costituito da molle a ‘C’ su molle ellittiche, realizzato a Torino nel 1892 dalla raffinata manifattura Logati e Torretta. Tra i primi esemplari, acquistato dal marchese d’Alessandro a soli trentasette anni, il Coupé della carrozzeria napoletana dei fratelli Bottazzi, rappresentò per lui il simbolo dei suoi anni giovanili. Di produzione inglese e francese sono, inoltre, gli imponenti Coach, pesanti diligenze adibite al trasporto della posta e dei viaggiatori. Acquistato per uso privato da Mario d’Alessandro, il Road coach, creato a Parigi dalla Mühlbacher, fu protagonista di una delle ultime ‘passeggiate’ del marchese, organizzata nel 1955 insieme a due amici e celebrata dalle cronache del tempo. Attrezzata la grande carrozza con brandine smontabili, una toilette e una ghiacciaia, il gentiluomo intraprese un viaggio che, dalla villa di Bellavista al castello di Pescolanciano nel Molise, durò ben tre giorni.
Sullo fondo di una riproduzione della Riviera di Chiaia dei primi del Novecento, trovano sistemazione i calessi Rally Car, Stanhope-Gig, Domatrice, Military delle più note ditte italiane, unitamente ad una ricca selezione di timoni, stanghe, bilance e bilancini.
Nell’attuale allestimento della raccolta, si è posta particolare attenzione a un pubblico più giovane con l’intento di avvicinarlo attraverso informazioni e curiosità ad un mondo ormai passato e dimenticato. I Grooms in abiti d’epoca accanto all’elegante Clarence e gli imponenti cavalli scalpitanti posti nella piccola scuderia accolgono i giovani visitatori insieme a una serie di postazioni ludiche a tema con proiezioni e giochi interattivi. Schede analitiche di ogni vettura sono illustrate attraverso un sistema di approfondimento a schermate progressive, fruibili da postazioni multimediali dislocate lungo tutto il percorso di visita.